Che cos'è l'anima

Trascrizione dal messaggio di AMRIR a Rodero durante la Festa del PAO ITALIA: Che cos’e’ l’anima, qual’e’ il significato. L’anima e’ coscienza,l’anima e’ evoluzione. La coscienza e’ un contenitore, un grembo, portatrice. L’anima svolge il ruolo della coscienza. Nel nascere nasce priva, pura,bianca, dorata, incontaminata, naturale, semplice, viva. Nel nascere l’anima riconosce se stessa in quella fonte che l’ha generata. Nel nascere l’anima crea una individualita’, un se’, un completo essere pieno e individuale, unico, originale. Le principali anime sono piani di coscienza, dimensioni, luoghi, spazi, geometrie, architetture, archetipi. Il corpo sovrano totalizzante l’essere di Dio e’ composto da dodici sfere di coscienza. Le dodici sfere di coscienza generano l’Essere primo, Dio, l’Altissimo, il Creatore. L’anima e’ coscienza, l’anima ha dodici obbiettivi, dodici punti focali di realizzazione del se’: Individualita’ numero uno del corpo di Dio Padre, essere un unico essere pur essendo molteplice, pur essendo diviso riconosce di essere unito. L’anima, essendo coscienza suddivisa in dodici sfere ognuna col suo compito, ognuna con il suo archetipo, realizza la divinita’, la santita’. Ogni sfera, divisa dall’altra, nella loro completezza, nell’archetipo del dodici, realizzano l’Essere Divino, il Corpo Lucente dell’Altissimo Dio Padre Madre.

L’anima nasce quando nasce il Se’ Divino e nasce costantemente, perpetuamente in un tempo eterno, infinito,eterno. Attraverso il nascere costante della coscienza in divenire i punti di luce, le anime, iniziano a svolgere archetipi di creazione, divengono costruttori di sacre geometrie, costruttori di archetipi seguendo il loro stesso principio dalla nascita. Cosi’ come un anima che nasce in un bimbo realizza quel bimbo in un medico, in un chirurgo, in un falegname, in un sacerdote, in un atleta, cosi’ l’anima e’ un costruttore, ha il compito di costruire emanando l’origine della fonte. Tutte le anime, si potrebbe dire, originano l’origine della fonte, cioe’ Luce e la Luce e’ l’individualita’ dell’essere, ossia il Divino individualizzato nel suo se’. Attraverso il compito primo di manifestare il Se’ Divino cioe’ la Coscienza Prima le anime svolgono poi altri compiti. Un secondo e primario compito e’ quello di mantenere questa individualita’ nell’eternita’ affinche’ l’esistenza del Se’ Superiore, cioe’ di Dio, non possa mai essere disgregato, disunito, perso. Pertanto le anime sono eternamente di Dio, eternamente unite all’origine della fonte. Nel sviluppare i principi attivi dell’anima, l’emanazione dell’origine della fonte, cioe’ Luce, manifestazione dell’individualita’ della presenza di una mente viva, logica, matematica e universale, i primi dodici strati di coscienza iniziano a suddividersi in altrettanti dodici strati di coscienza, ogni sfera realizza altrettante dodici sfere.

Ogni sfera realizza altrettanti dodici obbiettivi e compiti, archetipi di costruzione in quanto l’origine primario, l’origine fondamentale dell’anima e’ essere un archetipo:costruire, creare, manifestare, emanare. Comprendete,si? Abbiamo detto che il primo compito dell’anima e’ creare un archetipo che manifesta una presenza, la presenza del Dio in divenire, la presenza di un Essere Supremo individualizzatosi del suo Se’ Divino attraverso la fuoriuscita da un nulla piu’ totale a un manifesto completo, eterno, continuativo, costante,equilibrato. In questa moltiplicazione, natura divina dell’eternita’, archetipo divino dell’eternita’, le moltiplicazioni, la molteplicita’ di queste dodici sfere ha generato dei vortici, un movimento. Questo movimento e’ un movimento che dona altrettanta vitalita’ ad altrettante sfere di coscienza, nasciture anime portatrici della coscienza prima, fonte dell’origine, ossia presenza di Dio nell’universo, nei mondi e ogni luogo e in ogni spazio e in ogni tempo.

In questa molteplicita’ che e’ la legge suprema dell’eternita’, per essere eterni bisogna continuare a moltiplicarsi, per essere eterni occorreva moltiplicare all’infinito, occorreva creare una legge primaria, originale, fonte, alla quale fonte mai sarebbe giunto l’esaurimento, la fine. Dio diviene una fonte inesauribile di se’ condivisi e multipli, di presenze condivise e multiple. Comprendete, si? Per il principio originale creato nel momento in cui l’io diviene SONO, l’io diviene presenza. L’ IO SONO e’ l’io presenza, ossia: io sono vivo, vivo, eternamente vivo. L’immortalita’ dell’anima, generata dall’origine prima, cioe’ dalla legge superiore dell’universo ha fondato il ciclo delle vite e delle rinascite, la ruota nella quale l’anima costantemente ripete un ciclo naturale, eterno, in quanto parte da archetipo, parte da archetipo del paradiso eterno di Dio, ossia l’eternita’, l’immortalita’ eterna.

Il compito di ogni anima e’ riconoscere l’IO SONO PRESENZA, divenire consapevoli dell’immortalita’ presente e intrinseca nelle proprie cellule vitali ed essere consapevoli della Presenza Divina come archetipo costruttore di eterna immortalita’. Se il concetto della voce dell’anima che si esprime attraverso il mio se’, io presenza, non rispecchia l’equilibrio dell’immortalita’ dell’essere, molto probabilmente sono un po’ confuso, confusa e avendo preso un archetipo chiamato corpo ove gli organi si sono suddivisi i compiti, molto probabilmente la mia mente sta generando una falsa consapevolezza o un non compreso concetto intuitivo di cio’ che io in questo istante nell’io presenza esprimo.

La consapevolezza dell’anima e’ essere in contatto con quell’archetipo generatore dell’immortalita’ e dell’eternita’. Nel momento in cui io, l’io presenza individualizzato nell’archetipo di un corpo, un corpo biologico attraverso la densita’ della dimensione scopre l’origine che lo genera, l’origine che lo rende visibile, l’origine che lo rende denso, l’origine che lo rende vivo, riscopre le fondamenta della sua stessa presenza. Io sono AMRIR di Maya, Pleiadi, servizio magnetico. Attraverso l’illuminazione dell’io presenza inizio un contemplativo essere in fonte di origine e divengo rappresentanza di quella presenza che e’ originatrice di fonte creativa.

Essendo l’anima il fondamento della Creazione, ossia produttrice, emanatrice di origine di fonte, intorno a quell’anima illuminata si crea un’ attivita’ di consapevolezza, luoghi e spazi ove il riconoscimento dell’io presenza riattiva l’origine che la densita’ ha portato a perdere. La densita’ e’ una fluttuazione della coscienza in quelle molteplicita’ dell’Essere Dio, in quelle dimensioni che essendo eterne, immortali dimensioni, svolgono il ruolo dell’eternita’ e nell’eternita’ la mente non ha piu’ luogo, la mente non ha ragione di esistere. La presenza, al contrario ha fonte di origine nell’eternita', in quanto la presenza viva in stasi completo, completa contemplazione del se’ dell’essere. La presa dell’archetipo corpo, il prestito per individualizzare le origini differenti e molteplici della legge dell’Uno, l’incorporamento, la manifestazione di una matematica, di una geometria, di una struttura generatrice di densita’, di spazio, di tempo in vita biologica naturale, creatrice di natura, nature, vive nature, regni, ha portato la manifestazione perfetta di quel corpo lucente portatore dell’origine. Nel momento in cui dal nulla, dall’invisibilita’ dell’eternita’ immortale di Dio si manifestano i corpi lucenti ossia i corpi di quegli Esseri archetipi della creazione, conosciuti come Arcangeli in questa densita’, cioe’ guide archetipe realizzatrici della geometria sacra, portatori della molteplicita’ nell’unita' dell’essere, portatori dell’origine fonte dell’Uno, legge suprema, portatrici di immortalita’, portatori di unicita’, eternita’, hanno manifestato l’archetipo dell’essere, la densita’, voluta espressamente per il ciclo naturale delle rinascite cioe’ del divenire in non divenire e il non divenire nel divenire ha generato una manifestazione di densita ’che partendo dall’origine prima, dalla fonte se pur impercettibile, comprensiva di quella densita’ chiamata se’, ove, questo se’ inizia a prendere sempre piu’ molteplicita’, sempre piu’ corpi per manifestarsi eternamente, per mai disgregarsi, per mai disunirsi raggiungendo quelle densita’ come la terza, la seconda, la prima dimensione, ossia luoghi, spazi e tempi ove l’Io Presenza si manifesta attraverso qualcosa di solido, una manifestazione di solidita’ dell’IO SONO.

In questo ciclo di molteplicita’ per poter creare un’eternita’ si e’ dovuta creare una legge ancora piu’ superiore, una legge chiamata akasha, un registratore che contenesse i numeri moltiplicati, una memoria suprema che contenesse la quantita’ di fonte generata. Essendo la fonte una quantita’ eterna e immortale, quindi priva di una equazione costante ma in crescita, l’akasha e’ contenente matematiche, matematiche ancora non scoperte qui sulla Terra, capaci di generare un atomo immortale, cioe’ una manifestazione della densita’ che non subisce il tempo come condizione di vita, come condizione di presenza. E questo e’ possibile quando in alcune regioni della mente giungeranno le geometrie sacre e le matematiche universali dell’akasha, portando il seme del ritorno alla fonte, costituendo corpi non piu’ succubi della mortalita’ e il tempo ma privi della mortalita’ cioe’ della sua fine. In questo complesso archetipo ove anche il piu’ grande scienziato ne verifica la relativita’ ossia ne’ spazio e ne’ tempo possono condizionare il mio essere in quanto immortale e tutto diviene relativamente compreso in una matematica cosi’ complessa, che e’ la matematica del Dio arte, fonte, cosi’ complessa che nessuna mente umana puo’ in questo momento, spazio, tempo, contemplare, generare, studiare. Nel momento in cui scopro nella densita’ del mio IO Presenza di non essere cio’ che appaio, cio’ che manifesto nella densita’ ma di essere un qualcosa che non e’ ne’ manifesta, che non ha tempo, che non ha spazio ma che e’ costantemente viva, attraverso una formula sconosciuta in questo momento all’uomo, trovo la voce vera dell’anima, che e’ immortale, onnipotente, onniscente e riscoprendo i valori matematici come fonte suprema del mio io, riconosco che non vi e’ piu’ tempo, non vi e’ piu’ spazio, non vi e’ piu’ differenza tra me, tra il mio io e cio’ che sempre vedo e cio’ che faccio e cio’ che ho pensato di fare, che ho omesso.

L’anima e’ l’equazione matematica realizzata dall’eternita’ dell’Io Sono Presenza. E’ una formula che indica sia l’origine che la non origine, che ne indica spazio e vuoto, che ne indica manifestazione e immanifesto e nel momento in cui smetto, termino di individualizzarmi in cio’ che io penso di essere e mi apro al non spazio, al vuoto assoluto, io scopro cio’ che realmente sono: io non sono la mia mente, io non sono il mio corpo Tutto e’ spirito, e’ l’eterno io immortale, un’eterna presenza contenitiva, cioe’contenitrice, portatrice, grembo supremo di tutto cio’ che e’ tutto, nel tutto completo, l’alfa e l’omega, il principio e la fine.

Allora dunque se parla la mia anima priva di coscienza non e’ l’anima a parlare, e’ la mia mente individualizzata nei problemi della vitalita’ del mondo delle dimensioni in cui incorporo che ha dimenticato il principio dell’origine e che e’ nel gioco della ruota delle reincarnazioni sta riscoprendo i valori di quella matematica impressa all’origine del mio Io Presenza, del mio IO SONO. Ma quando in realta’ l’anima parla ed e’ coscienza, viva coscienza, mi indica la via, mi dona pace e mi dona consapevolezza e mi dona illuminazione, saggezza, allordunque chi ha parlato e’ il mio se’, il mio vero se’, cio’ che io realmente sono.

Fonte : amrirdimaya

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